Adottare un cucciolo di razza (istruzioni per neofiti)

COME SCEGLIERE IL CUCCIOLO GIUSTO?

….innanzitutto scegliendo l’allevatore GIUSTO!
e richiedendo SEMPRE il pedigree e le garanzie sul cucciolo! 

State cercando un bel cucciolo, sano, affettuoso che diventi a tutti gli effetti un membro della vostra famiglia? 
Vi consigliamo di leggere questo articolo perché  vi aiuterà a ridurre la possibilità di incappare in gatti con problemi che vi faranno spendere soldi 
e vi procureranno molti dispiaceri! 

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Documenti indispensabili da richiedere SEMPRE assieme al cucciolo: 

1) pedigree ANFI /FIFE  riconosciuto dallo stato e quindi con valore legale,  su cui è scritto il nome dell’allevatore e annotata la linea di sangue del cucciolo. Gli unici pedigree riconosciuti, in Italia, sono i pedigree ANFI a cui recentemente si sono aggiunti quelli AGI, ENFI e AFEF. Il nostro allevamento  rilascia pedigree ANFI. Il pedigree costa dai 10 ai 30 euro, (a noi allevamento con affisso riconosciuto costa 10€) quindi non incide in maniera significativa nel costo del cucciolo.

2) passaggio di proprietà registrato presso ANFI (costo 15.00€)

3) contratto di garanzia con specificate le garanzie legali e gli accordi di cessione

4) test fiv/felv dei genitori (del cucciolo è inutile perché troppo piccolo). Per alcune razze ci sono anche dei test obbligatori (come il test HCM per i Maine Coon ad ex). Per il selkirk obbligo del test PKD, per cui noi cediamo cuccioli – i cui genitori sono testati per PKD (rene policistico, tara genetica) e controllati con ecocardiografia annuale (per tutte le patologie cardiache) . Facciamo inoltre ecografia alle gatte in stato di gravidanza controllando anche fegato e reni.

5) libretto sanitario con annotate almeno DUE vaccinazioni, la data delle sverminazioni e/o il risultato della coprocultura (NON si cedono cuccioli con una sola vaccinazione e NON si cedono prima degli 84 gg di vita per salvaguardare la loro salute, noi li cediamo dopo 3 mesi e mezzo/ 4 mesi  almeno) 

Inoltre è fondamentale visitare l’allevamento (meglio se più di uno),  valutare come sono tenuti i cuccioli, se vivono in casa assieme alla madre e se in casa ci sono anche gli altri gatti,  se sono sani, ben curati, socievoli, se l’allevamento (casa dell’allevatore) è ben tenuto, pulito e senza cattivi odori. MAI farsi portare i gatti al casello autostradale, al bar  o alla stazione di servizio, MAI prenotare pagando in anticipo un cucciolo senza averlo prima visto di persona, al limite un acconto (bonifico bancario!). Bisogna anche approfondire la conoscenza dell’allevatore e valutarne sia la disponibilità a seguire la famiglia che adotta il cucciolo, sia la competenza e la capacità informativa.

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Vi spieghiamo perchè! 
     Il mondo dell’Allevamento è vario e variegato, c’è chi rispetta le normative cura i suoi gatti con amore e dedizione e fa di tutti per far nascere cuccioli sani e CHI INVECE NO!
E’ così bello avere dei cuccioli, piccoli batuffoli di pelo che trotterellano per casa sotto l’occhio amorevole di mamma gatta, ma “allevare”, oltre a non essere tutto rose e fiori, non è facile: non si tratta di mettere insieme due gatti, un maschio e una femmina possibilmente della stessa razza e far fare loro dei cuccioli, cosa che più o meno riesce a tutti senza studiare e senza formazione. Si tratta di SELEZIONARE cuccioli sani, belli, di ottimo carattere, contrastare le malattie, curare il loro sistema immunitario perché crescano sani e forti, si tratta di conoscere i loro bisogni alimentari, le loro necessità etologiche, farli vivere in un ambiente idoneo, ben attrezzato per il loro bisogno di muoversi ed esplorare (il c.d. ambiente arricchito)  e armonizzare il gruppo felino in modo da ridurre lo stress, pericoloso per la loro salute!
Per far questo ci vogliono esperienza maturata negli anni, ore di studio e di formazione continua, ricerca di alimenti ben bilanciati, strutture e attrezzature che siano il meglio per loro, notti in bianco a vegliare le gatte gravide e a farle partorire, tanto sangue freddo e capacità manuali, ottimi veterinari pronti e tutte le ore per le emergenze e una marea di soldi spesi in cibo di ottima qualità, strutture idonee, cure ordinarie e d’emergenza, controlli, ecografie, ecocardio, visite specialistiche di ogni genere, test, vaccini, corsi, seminari e quant’altro… e tantissime altre cose ancora!
I gatti di razza sono a volte affetti da tare genetiche più o meno gravi (dato che il loro numero è limitato e sono tutti necessariamente consanguinei almeno nelle generazioni più lontane) infatti alcune razze hanno dei test obbligatori per normativa. Nel Selkirk Rex, ad esempio,  è obbligatorio il test del rene policistico (PKD) mentre il birmano non ha test obbligatori anche se tutti i nostri gatti (birmani e selkirk) hanno sempre  fatto il test del sangue (per evitare il rischio di isoeritrolisi, ovvero patologia legata alle incompatibilità sanguigne), il test PKD, l’ecocardio biennale o annuale per le malattie cardiache genetiche e non.
Sono inoltre delicati, come i bambini, il loro sistema immunitario è fragile e si consolida con l’età, stabilizzandosi dopo i 12-24 mesi di vita, e con la sterilizzazione: maschi e femmine sottoposti rispettivamente a vari stress, ansie da monta e calori ripetuti, sono indubbiamente più soggetti a rischio di ammalarsi.  Il loro sistema immunitario comunque non sarà mai forte come quello di un meticcio che per generazioni è vissuto per la strada e quindi è frutto di una selezione naturale molto più rigorosa e crudele, dove sopravvive solo il più forte e il più fortunato!
Purtroppo c’é chi – per privilegiare caratteristiche estetiche o per semplice lucro –  ha continuato a fare cucciolate con gatti portatori di patologie genetiche.
Con la crisi e poi la pandemia, la situazione si è aggravata: non solo ci sono cattivi allevatori che per anni hanno guardato spesso solo all’estetica, ma ci sono persone – tantissime purtroppo – che credendo di fare soldi con l’allevamento, hanno comprato due o tre gatti, li hanno messi insieme più o meno a caso e “scucciolano”, cioè fanno cucciolate a ripetizione, vendendo i cuccioli anche a poco prezzo senza curarsi né dell’alimentazione, né dello studio della razza, né di fare test genetici e di controllo.       Questi commercianti fanno spesso nascere cuccioli di pessima qualità e inficiano il buon lavoro svolto dagli allevatori seri. E’ facile ed economico, alla portata di tutti, far nascere dei cuccioli,  magari in gabbie in garage, o in cantina, senza attrezzature idonee, con due o tre mici magari madri, padri e figli accoppiati fra loro (la parentela stretta indebolisce i soggetti dal punto di vista immunitario) e fare cucciolate ripetute, senza documenti, senza controlli… Qualcuno si ammala? pazienza, non si cura e se muore amen! Muore una riproduttrice sfinita dai troppi parti, dalla cattiva alimentazione e dalle poche cure? pazienza, si tiene una sua figlia e si prosegue il massacro…

Questo è per noi inaccettabile e lo combattiamo con tutte le nostre forze assieme alla nostra associazione.

Questo genere di cuccioli costano poco e quindi si cedono a poco prezzo, ma chi li compra continua ad alimentare questo turpe commercio fuori regola e spesso – troppo tardi – si accorge di aver preso un cucciolo debole, malato, tarato… Inutile la corsa dal veterinario, inutile tentare di salvarlo spendendo tanti soldi, il piccolo che sembrava così bellino è in realtà devastato da diarrea, problemi renali, problemi cardiaci, denutrizione, sottosviluppo dovuti a chissà quanti virus, batteri, micosi, vermi… e raramente si salva.
Inoltre il cucciolo è stato comprato senza documenti, senza contratto né garanzie, l’allevatore (o meglio il commerciante)  sparisce o ricusa di aver mai avuto a che fare con voi:  nessun rimborso, nessuna possibilità di rifarsi legalmente, oltre al danno e al dolore, la beffa di rendersi conto di essere stati truffati!

Quante volte abbiamo sentito raccontare storie simili? Troppe, purtroppo… e vorremmo non sentirle più e che le persone non incorressero più in gente simile! 

Alimentare bene i propri gatti, curare il loro benessere psicofisico, partecipare alle expo per far giudicare il frutto del proprio lavoro di selezione, tutto ciò è costoso, partecipare ai seminari e ai corsi di formazione è dispendioso per viaggi e tempo. Inoltre collaborare con altri allevatori per scambi di idee e di esperienze, andare a comprare gatti all’estero, in paesi lontani e di linee diversissime per ridurre la consanguineità, fare test, controlli, aderire ai protocolli sanitari per debellare le varie patologie genetiche…  è tutto molto faticoso, e necessita di tempo e soldi.
Fare i documenti ai cuccioli (dichiarare le nascite, richiedere i pedigree alla propria associazione ecc) significa essere sottoposti ad eventuali controlli e sottostare a delle regole precise su come si devono tenere di gatti di allevamento, sul numero massimo di cucciolate, su quando è obbligatorio sterilizzare una fattrice perché non sia troppo sfruttata e tanto altro! Regole che per quanto riguarda l’ANFI, la nostra associazione, sono riconosciute dallo stato come normativa italiana nell’ambito della tutela degli animali da affezione e DEVONO essere rispettate per il bene dei gatti che tutti noi amiamo.
E’ inoltre facile ed economico, per chi non è un vero appassionato, non perdere tempo e denaro ad imparare (con l’aiuto qualificato di nutrizionisti, veterinari  e comportamentisti) come socializzare i cuccioli e ad armonizzare il gruppo felino affinché i cuccioli abbiano quel meraviglioso carattere tipico della razza, come alimentarli al meglio per un sano sviluppo psicofisico.  A certa gente basta poterli vendere e incassare soldi.

NON SI ALLEVA PER VENDERE, MA SI VENDONO I CUCCIOLI 
 PER CONTINUARE AD ALLEVARE IN MANIERA IDONEA

    Purtroppo c’è anche in agguato un nuovo triste fenomeno, detto “cat hoarding” ovvero “accumulazione compulsiva di gatti”, una vera e propria malattia nel ramo degli accumulatori compulsivi, probabilmente causata dalle frustrazioni e dalla solitudine.  Alcune persone spacciandosi per allevatori (spesso addirittura ossessivi, a parole, sulla salute dei cuccioli) si riempiono di gatti che tengono però in condizioni pessime: decine e decine di gatti, maschi, femmine e cuccioli,  tenuti tutti insieme che si riproducono senza attento controllo,  provocando situazioni impossibili da gestire. Lo pseudo allevatore finisce per vivere in un ambiente lercio, maleodorante e diventa incapace di prendersi cura dei propri gatti che si ammalano, muoiono o comunque vivono in condizioni inaccettabili. Per questo è IMPORTANTISSIMO visitare SEMPRE l’allevamento e vedere come sono tenuti i gatti! Purtroppo non si riconoscono a prima vista queste persone malate dalle altre, ma saranno quelle che difficilmente vi faranno accedere alla propria abitazione.

Allevare è un hobby, una passione i cui scopi sono quelli di arrivare ad avere gatti sani, in standard, belli, con un look particolare che identifichi subito l’allevamento di provenienza e con l’idea di promuovere e salvaguardare la razza con una selezione mirata a eliminare il più possibile le tare genetiche e i difetti estetici. Pochissimi allevatori ne hanno fatto un lavoro e una professione e questi di solito allevano anche i cani (il “mercato” del gatto di razza è residuale e non dà un reddito, non in Italia almeno!). Ci sono però una marea di allevatori improvvisati, specie di razze molto richieste come birmani e maine coon,  che pensano di far soldi vendendo gatti. Spesso questi “scucciolatori” non sanno neanche dell’esistenza delle malattie genetiche, non conoscono le linee di sangue che le portano, comprano gatti riproduttori a casaccio da gente senza scrupoli e continuano sulla stessa strada. Non si curano di quello che sarà il destino del cucciolo, non sanno insegnare nulla nè aiutare in caso di problemi, anzi, spesso spariscono o danno consigli sbagliati, che aggravano le situazioni, e non si assumono alcuna responsabilità!

      Può capitare, ovviamente,  di comprare gatti sanissimi da gente simile, così come può capitare di comprare gatti malati da un allevatore serio. In entrambi i casi sono eccezioni e c’è una enorme differenza su come sono gestite le disgrazie: un allevatore vero è sempre presente, aiuta, consiglia e partecipa sempre in prima persona a quello che succede ai propri cuccioli e alle loro famiglie. E’ cura e interesse dell’allevatore sapere se i suoi gatti hanno problemi e di che tipo, perché solo così può selezionare le linee sane e chiudere quelle eventualmente portatrici di problemi. I cuccioli sono coperti da una garanzia e da forme di rimborso. Purtroppo, nonostante sia palese la buonafede di chi fa tutto il possibile, con gli esseri viventi il rischio di infezioni, problemi congeniti, malattie di ogni tipo ecc, c’è sempre, ma il modo di affrontare i problemi è ben diverso!
Ricordatevi che un neofita destinato a diventare un allevatore serio e coscienzioso, NON venderà gatti da riproduzione/show  se non ha almeno 5 o 6 anni di esperienza (affisso, gatti qualificati, frequentazione di expo, svariate cucciolate ecc), cioè fino a quando non conoscerà bene le sue linee e non  sarà in grado di seguire chi eventualmente vuole iniziare ad allevare o vuole l’esperienza di una cucciolata. 
E comunque lo farà con molta molta circospezione…
Allevare è una passione lenta e graduale, gli esperti  dicono che ci vogliano almeno 6-7 anni prima di cominciare ad avere i primi risultati! E credo proprio sia vero, almeno per quanto attiene alla nostra personale esperienza… 

COME RICONOSCERE DUNQUE UN ALLEVATORE VERO?  

E’ una cosa relativamente facile! L’allevatore è colui che:

1) molto prima di darti per certo che ti cederà il cucciolo ti fa molte domande su di te, la tua famiglia, gli altri animali di casa, giardini, balconi, terrazze in sicurezza, idee sulla sterilizzazione ecc. Ti presenterà i problemi con ferma gentilezza e spesso ti parlerà della fragilità dei gatti e delle possibili malattie o pericoli che corrono.  E’ colui che tu devi “convincere” a darti il suo cucciolo e spesso manco gli viene in mente di dirti il prezzo, anzi si irrita se è la prima ed unica cosa che gli chiedi o se chiedi uno sconto! Insomma è colui che, mostrando persino a volte un carattere sospettoso e incline ad offendersi, tenterà di SCORAGGIARTI!
Al contrario, lo scucciolatore ti loderà i cuccioli, ti blandirà, dirà che è tutto facile e senza problemi, che i suoi gatti sono i più sani del mondo, minimizzerà naso che cola e mucose arrossate,  e da lui sarà facilissimo portarsi via subito e magari pure con lo sconto, un bel batuffolino di pelo, magari pure troppo piccolo per essere levato alla povera madre.

2) un allevatore serio ti parlerà dei suoi riproduttori, dei test genetici che fa, ti mostrerà documenti dei gatti (pedigree dei genitori, dichiarazione di nascita, richiesta pedigree) su tua richiesta e non, e vibrerà di orgoglio e tenerezza (e questa non si finge tanto bene!) parlando dei suoi cuccioli che ti farà toccare con mille cautele e precauzioni igieniche solo dopo almeno il primo vaccino (dopo i due mesi di età)

3) seguirà pedissequamente tutte le regole imposte dalla legge (dichiarazione di nascita entro i 30 gg, richiesta del pedigree per i cuccioli entro quattro mesi, cessione non prima degli 84 gg di vita, ma di sicuro per molte razze “lente” tipo i selkirk anche dopo i 3 mesi di vita, e senz’altro con pedigree cartaceo o scaricato dal pannello di controllo se la pergamena non è ancora arrivata, eventuale fotocopia della richiesta e del ped dei genitori  e passaggio di proprietà, cedendo spesso cuccioli già sterilizzati (se destinati alla compagnia). Mostrerà i certificati dei test fiv e felv dei genitori, eventuali test obbligatori , un contratto di garanzia che impone la sterilizzazione dei cuccioli da compagnia  e che garantisce il rimborso in caso di tara genetica entro un anno, di malattia virale entro 15 gg dalla cessione – secondo la vigente normativa – e altre garanzie,  uno start kit con tutto l’occorrente per i primi gg, cibo a cui è abituato, piccoli accessori e giochini vari, nonché una copertina o un pelouche con l’odore di casa.
4) una volta concluso il difficile accordo, che deve prevedere la sterilizzazione in caso di cessione di gatti da compagnia (vedi sotto perché!) darà mille istruzioni a voce o per scritto su come fare col micio i primi giorni e anche dopo, come inserirlo con altri gatti o cani di casa e farà un milione e oltre di raccomandazioni sui pericoli o le eventualità. Poi si stringerà al cuore il cucciolo col nodo alla gola a lasciarlo partire… pur sapendolo in ottime mani!

5) mai cederà gatti o concluderà accordi solo per telefono o via mail, difficilmente cederà i suoi gattini in una expo a persone magari conosciute dieci minuti prima e mai a persone che non sono andate almeno una volta (o più) a casa sua a vedere i gatti, difficilmente spedirà i gatti a chi non ha prima conosciuto e mai li farà viaggiare da soli o con persone di cui non ha piena fiducia. Con la pandemia gli allevatori seri si sono attrezzati con video chat e corrieri specializzati e fidatissimi!

6) l’allevatore frequenta le expo e ha contatti con il mondo allevatoriale, conosce molto bene altri allevatori  della stessa razza e spesso non cede gatti, a volte neanche da compagnia, a chi ha gatti presi da persone di cui non si fida o di cui non condivide i metodi. Le esposizioni servono moltissimo, anche se  sono stressanti, faticose e aumentano i costi di gestione di un allevamento: oltre ad essere gare di bellezza con giudici esperti che valutano il lavoro di selezione (e quindi il nostro motivo di orgoglio e di promozione che non guasta mai) e danno consigli e indirizzi, servono ad avere contatti con altri allevatori, a vedere e valutare anche gatti altrui e sono fonte inesauribile di scambio di esperienze e informazioni. Chi non frequenta almeno qualche expo non è un vero allevatore, ma una persona, spesso poco informata e poco aggiornata, che fa del suo meglio senza ricercare una formazione continua (nella migliore delle ipotesi) oppure è proprio uno che se ne frega della selezione.

7) è un esperto capace di rispondere ad un gran numero di domande se non a tutte e di trovare anche con l’aiuto di altri le risposte necessarie ai problemi, aiuta con competenza in caso di dubbi o crisi, è sempre disponibile e resta in contatto con chi ha i suoi gatti. Su certi aspetti specifici della razza che alleva e sulle sue linee ne sa spesso più del veterinario e può essere di grande aiuto in caso di problemi!

8) alleva una o massimo due razze, con più razze non avrebbe tempo di dedicarsi a fondo a tutti e fare un buon lavoro. Chi vende tante razze è un rivenditore, un mero commerciante, non certo un allevatore!

9) ha una casa pulita (anche se magari un po’ impelata…) e tiene i gatti liberi nelle stanze dove ti riceve (fatta eccezione spesso per i maschi interi di più difficile gestione), i suoi  gatti sono puliti, dall’aspetto sano (occhi puliti, naso asciutto o umido, pelo lucido, morbido e setoso e senza nodi o arruffamenti)  e socievoli, i cuccioli (tenuti separati finché sono piccoli in una “nursery” attrezzata con la mamma) devono essere giocherelloni e non aggressivi e la mamma almeno deve essere con loro.  Se i gatti sono veramente tenuti in casa e non messi lì a bella posta per le visite dei compratori (e magari in realtà tenuti in balcone, garage, cantine o addirittura gabbie!), si nota dal fatto che sono tranquilli e socievoli fra sé e con le persone, che ci sono ciotole di cibo, tiragraffi e cassettine (e magari anche un po’ di pelo in giro!)

10) ATTENZIONE: dopo la seconda cucciolata nata in casa sua un allevatore DEVE richiedere l’AFFISSO (cioè il nome dell’allevamento!) DIFFIDATE quindi da chi non ha un affisso, perché significa che è neofita e quindi inesperto o che non registra le sue cucciolate sottraendosi ai controlli e quindi al rilascio dei pedigree legali!

Se è vero che non sempre l’affisso è garanzia di serietà, è anche vero che chi non ha l’affisso  è molto inesperto… COME MINIMO!

DUE PAROLE SUL PEDIGREE:  
è vero che serve solo per le esposizioni? 
che costa tanto? che non serve a niente per i gatti da compagnia? 
Ovvio  che NON è VERO!!!!  

Un pedigree costa al massimo 30 euro, un allevatore con affisso come noi li paga 10€ l’uno + 15€ di dichiarazione di cucciolata e quindi il costo è quasi ininfluente sul costo generale del singolo cucciolo e incide, ad esempio, in maniera molto minore di altri fattori quali spese veterinarie per test e controlli, cibo di qualità, attrezzature,  test dei genitori, ecografie alla madre ecc ecc ecc.

Ma il pedigree è IMPORTANTISSIMO, perchè:

1) è l’unico documento che attesta che quello acquistato è un “gatto di razza”! Per legge, anche se i genitori hanno il pedigree, se il cucciolo non ce l’ha è un “meticcio”, non può essere detto “di razza”. Magari ad una persona può non importare nulla, ma ad esempio in caso di contenzioso legale quel gatto NON VALE NULLA (brutto a dirsi ma è così!).
Oltretutto cedere gatti come di razza senza pedigree è illegale: si infrange il D.L. 529/92* e si incorre in una multa da 3.000 a 30.000€! 
Purtroppo è un reato molto frequente, ma resta pur sempre un reato!

2) sul pedigree c’è scritto il nome del proprietario e dell’allevatore: se coincidono quella persona ti sta cedendo un gattino nato e cresciuto da lui, altrimenti è un mero rivenditore di gatti altrui e sta ricaricando il suo introito  sul prezzo del cucciolo! Ma di solito i rivenditori non hanno (e quindi non danno) i pedigree…

3) il pedigree è l’unica garanzia legale: se hai il pedigree del tuo micio in caso di problemi puoi dimostrare chi te lo ha venduto e chi è il proprietario, con il pedigree puoi fare il passaggio di proprietà e dimostrare che il gatto è veramente tuo! Possedere un pedigree con nome e cognome dell’allevatore scritto sopra tutela in qualsiasi occasione di contenzioso!

4) sul pedigree puoi leggere moltissime cose: le linee di sangue, gli allevatori degli avi del tuo micio ecc, ma anche se non te ne intendi  puoi agevolmente capire almeno la consanguineità: se i genitori sono fratelli o zii, parenti in qualche misura stretta, quel micio ha di sicuro una alta consanguineità e rischia molto di avere difese immunitarie basse, inoltre per la combinazione casuale della recessività genetica potrebbe mostrare ad un certo punto della sua vita tare e malattie genetiche anche molto gravi… Controllare la consanguineità si può fare solo attraverso la presa visione del pedigree!

I motivi per cui un allevatore, o sedicente tale, non cede il pedigree sono svariati (cucciolate non registrate, troppe cucciolate, per legge ci sono dei limiti – max 3 cucciolate ogni 24 mesi, meglio se meno, per non sfinire la gatta –  volontà di non farsi controllare, motivi fiscali ecc), non certo perché non serve o costa troppo! Quel che è sicuro è che quella persona ha qualcosa da nascondere.

E tu sei sicuro di voler prendere un gattino dietro al quale c’è qualcosa da nascondere e in palese violazione della legge? 

Come vedi il fatto di poter partecipare alle expo è del tutto marginale 
rispetto all’uso e all’importanza del pedigree! 
Quindi richiedi SEMPRE:
1) pedigree del cucciolo
2) passaggio di proprietà: previo accordi scritti può essere fatto anche dopo la sterilizzazione del cucciolo se prevista (di solito lo è per i gatti da compagnia)
3) un contratto di garanzia a termini di legge e anche oltre: l’allevatore deve mettere per scritto che garantisce il gatto per tare genetiche e congenite
4) meglio se il cucciolo ha un certificato di buona salute rilasciato dal vet di fiducia dell’allevatore e non più vecchio di una settimana
Richiedi di vedere:
1) la mamma e i fratellini (che siano sani e puliti), se c’è il papà anche lui!
2) i test dei genitori (almeno fiv-felv e i test obbligatori delle razze)
3) i gatti adulti dell’allevamento (dove vivono e dove sono tenuti)

Chiedi:
1) informazioni sul gatto, cibo e tutto ciò che ti viene in mente
2) la disponibilità dell’allevatore in caso di problemi o dubbi

Ricordati che è necessario, per il benessere tuo e del micio, instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con l’allevatore del tuo micio. Se fai un errore e il gattino è a rischio diglielo, potrà aiutarti! E’ consapevole che si può sbagliare ma non nascondergli nulla e fidati di lui/lei se è disponibile e collaborativo (come dovrebbe essere!). Un buon allevatore non si scoccia mai se ne va di mezzo  la salute e/o il benessere del suo cucciolo, anche quando è venduto da tempo!
E se vuoi dare via il gatto per qualsiasi motivo, chiedi prima all’allevatore di aiutarti a trovargli casa, non abbandonarlo nelle mani di chissà chi e non metterlo in strada: per un gatto non abituato (e i gatti di razza non lo sono) significa quasi sempre morte certa.  

Altro tema “caldo”: La sterilizzazione: è davvero necessaria?

Chiediti sempre perché vuoi un micio di razza: Vuoi allevare? vuoi fare una cucciolata?
1) se la risposta è SI trova un buon allevatore che ti faccia da tutor e ti aiuti molto da vicino in questa avventura (magari interrogandoti prima sulle regioni per le quali vuoi farlo e assumendoti la responsabilità di questa decisione)
2) Se invece la risposta è NO, allora chiedi un gattino da compagnia e con obbligo di sterilizzazione!

Perchè? 

Una femmina non sterilizzata deve riprodursi con una certa frequenza, almeno una volta l’anno, con tutto quel che ne consegue: rischio per la sua vita e la sua salute, necessità di attrezzature e esperienza, un sacco di soldi e viaggi per lo stallone, altri soldi per le cure di emergenza  se c’è qualche problema, distocie, riassorbimenti, difficoltà a cedere i cuccioli alle persone giuste, ma tante spese per mantenerli, vaccinarli, ecc.
Nei periodi di non riproduzione la gatta avrà spesso calori a vuoto, miagolerà molto forte e per intere nottate, cercherà il maschio, è probabile che faccia pipì fuori lettiera, sui letti e sui divani di casa, che gratti le porte per uscire.
Inoltre mangerà poco o niente, dimagrirà e deperirà. Sarà un disagio per lei e per la sua famiglia. Oltre a correre rischi di vaginiti, piometra, endometriti, idrometre, mucometre (tutte infezioni all’utero anche gravissime) e di tumori.
Inoltre a causa dello stress inutile a cui la sottoponi avrà basse difese immunitarie e potrebbe ammalarsi spesso.
Un maschio non sterilizzato starà forse buono per un paio di anni o anche tre, ma fra i 7 mesi e i 4 anni (ma nel 90% dei casi entro i 12 mesi) arriverà di sicuro il momento che comincerà a miagolare giorno e notte per il disperato bisogno di accoppiarsi, marcherà muri, pareti, mobili, divani, letti e quant’altro con tracce di urina puzzolenti e molto difficilmente pulibili, gratterà porte e mobili e tenterà di fuggire. Se malauguratamente si scontra con un altro gatto maschio ne derivano zuffe feroci dalle quali i contendenti possono uscire molto malconci e spesso da ricovero in clinica, se si tarda ad intervenire (intervenire con cautela perché anche il gatto più buono del mondo in quel caso può mordere o graffiare in modo molto pericoloso!)

Perché sottoporli a tutto ciò senza uno scopo di SELEZIONE e di MIGLIORAMENTO della razza (che poi è il vero scopo di ogni allevatore)?

Molto meglio sterilizzarli e far loro vivere una vita serena e tranquilla in famiglia senza tutti questi pesanti problemi!
Nel maschio l’operazione è del tutto semplice e veloce, il gatto si rimette subito, dopo qualche ora, e non ne risente in alcun modo.
Nella femmina la sterilizzazione è un po’ più complicata, ma la micia si riprende in fretta, bastano pochi gg e torna quella di prima.
La sterilizzazione non incide sul carattere del micio, ma ne migliora (soprattutto nel maschio) la tranquillità e la socialità,  né incide sulla salute, anzi! Allunga la vita, diminuisce tutti i rischi, annulla i rischi di infezioni all’utero e riduce il rischio di tumori.

Quindi se vuoi bene al tuo micio da compagnia, sterilizzalo e sia lui che te avrete di sicuro molti meno problemi!

Barbara